Le cassette postali sono da tempo un oggetto di uso comune. La storia di questo ormai diffuso contenitore per lettere e pacchetti però parte dall’Italia e risale all’inizio del ‘800, precisamente al 1820, visto che la prima cassetta postale è nata proprio in quell’anno a Castel Gandolfo: per rispondere alla crescente richiesta di distribuzione domiciliare della posta, infatti, i priori del luogo hanno ordinato l’istituzione di una cassetta con coperchio e fessura, nella quale introdurre tutte le lettere da spedire.
Passare dalla presenza di un incaricato analfabeta che si occupava del ritiro, non senza difficoltà di consegna, ad un contenitore chiuso a chiave utilizzato per contenere le missive, ha rappresentato una svolta decisiva nella corrispondenza epistolare che successivamente è stata presa ad esempio per organizzare tutto il sistema di smistamento nazionale.
Il merito dell’ideazione della prima cassetta postale mobile, dunque, va ad un italiano, ovvero ad Antonio Jacorossi, che per primo ha avuto l’intuizione per regolamentare e rivoluzionare un sistema di distribuzione ancora embrionale e disorganizzato. La sua proposta è stata votata in Consiglio Municipale a Castel Gandolfo il 23 novembre 1820 ed è passata con 3 voti contrari ed 11 a favore. La delibera è consultabile, in versione originale, presso il Museo delle Comunicazioni di Roma.